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Camilla Vittorini
AUTRICE DI"QUALCOSA BOLLE IN CITTA'' -
COLLANA RED DRESS INK


WFF: Camilla, dicci qualcosa di te.

CV: Ho 33 anni, lavoro come editor per Harlequin Mondadori e ho sempre amato i libri. Mi piace leggerli e scrivere storie. Che altro? Be', penso sia tutto.

WFF: Perché hai deciso di scrivere 'Qualcosa Bolle in Città', il primo romanzo chicklit in italiano e il primo in assoluto pubblicato da Red Dress Ink?
Hai sempre desiderato essere una scrittrice?

CV: Mi hanno detto che 'Qualcosa bolle in città' è il primo romanzo italiano Red Dress Ink, non il primo romanzo di chicklit in assoluto. Ho iniziato a scrivere questo libro per gioco. L'autrice Red Dress Ink Sarah Mlynowski era in Italia per promuovere il suo primo romanzo, ci siamo dette che sarebbe stato interessante avere un Red Dress Ink ambientato in Italia, sulla vita italiana, così ho deciso di provare a scriverne uno.
Non è stato però facile ottenere il permesso a essere pubblicata da Harlequin Enterprises. Ma alla fine ce l'ho fatta. Sì, ho sempre desiderato scrivere, e lo faccio sin da quando ero molto giovane. Tuttavia non mi piace definirmi una scrittrice. Non ancora. Scrivere è un lungo viaggio. E io ho solo comprato il biglietto.

WFF: E' dura conciliare un lavoro a tempo pieno con la scrittura di un romanzo? Qualche suggerimento per chi si trova nella tua stessa situazione?

CV: Non credo che esista una ricetta. Talvolta un po' di disciplina aiuta: qualche pagina o qualche riga ogni giorno, giusto per rimanere in contatto con la storia.
Arriva però il momento in cui è la storia stessa a chiederti di essere scritta.
E non importa dove tu vuoi andare, la devi seguire.
Per quanto riguarda il mio lavoro a tempo pieno, be'… scrivere e leggere sono sempre state le mie passioni. Si ha sempre tempo per le proprie passioni.

WFF: So che Harlequin Mondadori ha ideato una campagna promozionale decisamente originale per il tuo libro? Vuoi parlarcene?

CV: Il romanzo conteneva una serie infinita di marche che si prestavano a eventuali campagne di co-marketing. Ne hanno scelta una e hanno organizzato un incontro con il pubblico per firmare il mio libro a Roma, durante la Notte Bianca, lo scorso settembre. Sono stati distribuiti diversi specimen con il primo capitolo del romanzo...
Non è la prima volta che Harlequin Mondadori usa l'idea del co-marketing per promuovere un romanzo Red Dress Ink. Non sono libri pubblicitari, perché l'azienda con cui Harlequin fa il co-marketing viene contattata dopo che il libro è stato scritto.
Per questo motivo, suppongo, simili operazioni vengono fatte su un libro e non su un altro.

WFF: 'Qualcosa Bolle in Città' è un libro delizioso. È allo stesso tempo molto italiano - ogni ragazza italiana può identificarsi con la protagonista, Sabrina - ma anche universale. I problemi di Sabrina con la famiglia, con il fidanzato, gli amici, il lavoro sono condivisibili da qualsiasi giovane donna che viva e lavori per conto suo in una grande città. Pensi che i temi della chicklit siano universali?

CV: I temi della chicklit sono universali per delle trentenni che vivono da qualche parte nel mondo occidentale. Ma l'universalità dovrebbe essere una caratteristica della letteratura in ogni caso. Il problema, con la chicklit, è che tra dieci o vent'anni, o forse anche prima, non sarà più interessante. È per qui e adesso.

WFF: Stai lavorando al tuo prossimo romanzo? Di che si tratta?

CV: Veramente no. Sto scrivendo dei racconti brevi, ma non so se saranno mai pubblicati. Per quanto riguarda un altro romanzo... chi lo sa?

WFF: Nessuno meglio di te conosce Sabrina, la protagonista del tuo romanzo.
Come sarà Sabrina tra dieci anni? Sarà felicemente sposata con figli o ancora single?
O forse divorziata? Sarà una donna in carriera o avrà un piccolo lavoro in periferia? Che ne sarà di lei, secondo te?

CV : Vivrà in un posto con vista sul mare, avrà dei bambini e non smetterà di essere se stessa.

WFF: Grazie per il tempo che ci hai dedicato e non vediamo l'ora di leggere il prossimo romanzo di Camilla Vittorini.

 
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