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Il Festival in arte

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"Touching sculptures, writing emotions".
24 settembre 2009 ore 17.00
Musma - Palazzo Pomarici - Matera

Il Women's Fiction Festival e il Musma, Museo della scultura contemporanea di Matera, propongono, per l'inaugurazione della kermesse letteraria internazionale, l'evento "Touching sculptures, writing emotions".

L'iniziativa mira a coinvolgere gli autori e le autrici presenti al festival internazionale in un percorso di fruizione delle opere d'arte inedito e originale che consente ai partecipanti, bendati, di poter toccare alcune delle opere selezionate, all'interno della collezione del Musma.
Dopo una breve perlustrazione del Museo ad occhi aperti, i partecipanti verranno bendati e all'oscuro potranno toccare statue, oggetti, opere scultoree. Tra le opere da toccare, solo per citarne alcune: Persefone Nova di Ibram Lassaw, la Pietà di Leoncillo, la Sibilla di Pericle Fazzini, la Grande figura accoccolata di Emilio Greco e il Busto di Simona di Antonietta Raphael. Ai partecipanti verrà chiesto di esprimere quali sono le sensazioni fisiche provate nel momento tattile di esplorazione manuale delle opere d'arte. Le dichiarazioni rilasciate dalle ospiti verranno trascritte nel libro delle memorie del MUSMA.

L'evento mira a creare maggiore consapevolezza sull'arte in generale, e sulla scrittura, come un processo unico, fecondo, di creazione, dettato dall'istinto e dall'immaginazione.

Per informazioni e prenotazioni:
MUSMA - Palazzo Pomarici
Via San Giacomo – Sasso Caveoso Fondazione Zétema tel. 0835/330582  -
Coop. Artezeta 320-5350910 - www.musma.it


sian1.jpg"Mythologies 2009" di  Rea Zoe Stavropoulos
25 settembre 2009, ore 17.00
Studio d'Arte il Comignolo
Via del Casale 55-56 - Matera

Nata ad Atene e cresciuta a Londra, l'artista britannica Rea Stavropoulos vive attualmente a Firenze. Le opere rappresentano un'esplorazione attraverso parole e immagini della sua identità di donna, della eredità di culture, linguaggi e paesaggi diversi che convivono in lei. Lavori di dimensioni grandi e piccole, realizzati usando carboncino, acquerello o tecniche miste, quadri con testi o senza testi, immagini di donne forti mitiche, archetipi legate al ciclo della natura, figure angosciate, sognanti, cattive o leggere e danzanti creano un'impressione sfuggente e frammentaria che riflette la vita di una "cultural nomade" dei nostri giorni e la complessità di essere donna oggi.


Dopo il suo primo viaggio a Matera ne rimane incantata e ispirata. Convinta che nei nomi si celi il destino delle cose, interpreta l'origine del lemma della città come – Mitera (Mi-Terra) – Mother – Madre – Matter – Materia. Le costruzioni scavate nella roccia e profondamente radicate nella terra le suggeriscono somiglianze con il corpo della donna. Nelle loro estensioni e contrazioni, chiusure e restringimenti, i luoghi  di tufo più antichi dell'umanità ne mantengono i segreti. Come nelle città invisibili di Italo Calvino, Matera, per Rea Stavrapoulos, è il luogo delle scoperte e dei sogni, un'allegoria, una fiction. Le opere della serie Mythologies 2009 verranno esposte in una mostra dedicata.  (Matera, 19 - 26 settembre 2009). www.reastavropoulos.com  

 





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Ultimo aggiornamento ( sabato 05 settembre 2009 )
 
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